Jaci Burton "Gioco senza regole" sarebbe dovuto uscire in cartaceo il 19 marzo ma siamo state costrette a rimandare l'uscita per problemi tecnici. Per farci perdonare vi regaliamo un #assaggio alquanto #hot
“Lui la raggiunse e, con i movimenti di un predatore, la intrappolò davanti all’isola della cucina. Con le mani piantate contro il bancone, le impediva ogni movimento.
«Stai ansimando, Liz. Ti faccio paura?»
«No.»
Si avvicinò ancora di più, sfiorandole la labbra. E poi lei avvertì la pressione del membro turgido, e il buonsenso sparì.
Gavin le posò le labbra sul collo, e i suoi capelli le sfiorarono la guancia. Liz inalò il suo profumo e si rese conto di non essersi mai trovata così vicina a lui. Odorava di sapone e di tutto quello che aveva sempre sognato. Si aggrappò al piano di granito con tanta forza che le dita le fecero male.
Provò a deglutire di nuovo, ma aveva la gola completamente secca. Ma solo la gola. Dalla vita in giù era già bagnata, pronta ad accoglierlo e ad avere ciò su cui aveva fantasticato negli ultimi cinque anni. Le sue parti basse pulsavano per l’ansia; i seni erano caldi e pesanti. Il clitoride fremeva, e se lui l’avesse anche solo sfiorata, sarebbe venuta all’istante, solo pensando a quanto poteva essere bello il sesso tra loro.
«Gavin» sussurrò.
«Toccami, Elizabeth» mormorò lui, passandole la lingua sul collo. «Accarezzami e dimmi che è questo quello che vuoi.»”
«Stai ansimando, Liz. Ti faccio paura?»
«No.»
Si avvicinò ancora di più, sfiorandole la labbra. E poi lei avvertì la pressione del membro turgido, e il buonsenso sparì.
Gavin le posò le labbra sul collo, e i suoi capelli le sfiorarono la guancia. Liz inalò il suo profumo e si rese conto di non essersi mai trovata così vicina a lui. Odorava di sapone e di tutto quello che aveva sempre sognato. Si aggrappò al piano di granito con tanta forza che le dita le fecero male.
Provò a deglutire di nuovo, ma aveva la gola completamente secca. Ma solo la gola. Dalla vita in giù era già bagnata, pronta ad accoglierlo e ad avere ciò su cui aveva fantasticato negli ultimi cinque anni. Le sue parti basse pulsavano per l’ansia; i seni erano caldi e pesanti. Il clitoride fremeva, e se lui l’avesse anche solo sfiorata, sarebbe venuta all’istante, solo pensando a quanto poteva essere bello il sesso tra loro.
«Gavin» sussurrò.
«Toccami, Elizabeth» mormorò lui, passandole la lingua sul collo. «Accarezzami e dimmi che è questo quello che vuoi.»”
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